Cerca
dove finisce la fotografia
- at
- 2 ago 2015
- Tempo di lettura: 1 min
Come il ricordo d’un canto lontano, come i suoni argentini di una vaporosa città la cui umidità annebbia la vista o come la calma apparente di uno sguardo che si posa, spericolato, su una serie di edifici contemporanei per bloccare l’urlo vivace di un luogo in continuo divenire, la fotografia di Olivo Barbieri (Carpi, 1954), proposta al Maxxi di Roma con un’elegante retrospettiva che unisce un corpus di lavori datati 1978-2014, invita lo spettatore a fare i conti con immagini che aprono scenari in cui l’ordinario diventa straordinario, il noto diventa novità. (artribune - leggi)

Comments